Circa 1000 anni fa una violenta eruzione aprì una bocca effusiva sopra il paese oggi conosciuto come Fleri. Le lave arrivarono fino al mare per immergersi nella riviera di Pozzillo. Le esplosioni crearono invece uno splendido cono vulcanico, uno dei più grandi dell’Etna: Monte Ilice. La forza della vita etnea ha presto trasformato il cratere in un’oasi, il nome Monte Ilice, deriva infatti dagli enormi esemplari di quercus ilex (leccio, in siciliano “ilice”) che hanno rapidamente popolato il bordo e l’interno del fertile cratere.
Gli antichi contadini ne hanno compreso presto le potenzialità agricole e hanno cominciato a coltivarlo già pochi secoli dopo della sua formazione. Il terreno di sabbia vulcanica nera e pietrisco si prestava perfettamente alla produzione di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto e altre uve autoctone per la produzione di vini dell’Etna. Le uve grazie alla pendenza, all’esposizione e al suolo sabbioso si mantenevano intatte fino alla maturazione perfetta e il vino ottenuto veniva considerato di alta qualità e “atto alla navigazione”, ossia resistente ai lunghi viaggi in mare. Queste caratteristiche sono state fondamentali per la sopravvivenza del vigneto Monte Ilice nei secoli, perché i commercianti del porto di Riposto acquistavano a prezzo più elevato i vini di alta qualità e resistenti, che potevano raggiungere il nord Italia o l’Europa dove il vino veniva “pagato meglio”.
Questo maggiore prezzo ha consentito ai proprietari dei vigneti di Monte Ilice di giustificare i maggiori sforzi che dovevano essere sostenuti per coltivare il vigneto in un territorio così complesso, per la notevole pendenza e per la sofficità dei terreni sabbiosi che obbligava i vignaiuoli a fare “un passo avanti e due indietro”, mentre lavorano in vigna. Il cono era considerato talmente vocato che venne piantato un vigneto addirittura all’interno del cratere. Data la difficoltà nel trasportare l’uva in terreni così scoscesi, si costruirono piccoli palmenti in varie zone di Monte Ilice e dell’area circostante, al fine di vinificare direttamente sul posto.