Il Grecanico Dorato nel nostro vigneto
Il grappolo è medio, in certi casi supera i 25 centimetri, a forma cilindrica e alata (solitamente con due ali) e mediamente spargolo, anche se alcune delle nostre piante presentano grappoli evidentemente più compatti. L’acino è regolare, di forma sferoide-ellissoidale e con una buccia di colore giallo dorato con evidenti note rosate. La buccia presenta un basso livello di pruinosità ed è compatta e consistente. La produzione, se non controllata, può risultare abbondante, ma nel nostro vigneto manteniamo una produzione per pianta intorno al chilogrammo per assicurare la migliore resa qualitativa.
La forma di allevamento più utilizzata è la controspalliera con metodo di potatura Guyot. In alcune aree del nostro vigneto stiamo sperimentando la reazione del Grecanico Dorato a metodi di potatura diversi, per comprendere l’adattamento della pianta e l’impatto qualitativo. Nel corso degli anni abbiamo osservato che il vitigno presenta un elevato livello di resistenza alle avversità metereologiche, alla siccità, alle malattie e ai parassiti. Tale caratteristica ci consente di rispettare al massimo la natura delle piante e del territorio, evitando trattamenti invasivi.
I vini a base di Grecanico Dorato
I vini ottenuti da Grecanico Dorato presentano un colore giallo paglierino intenso con evidenti note dorate. Al naso il profumo è subito di impatto, con note evidenti floreali, di frutta bianca, mela, pera, ananas, frutti tropicali e mandorla amara. Al gusto risulta caldo o abbastanza caldo, arricchito da una struttura morbida e abbastanza sapido, è fresco ed equilibrato. In alcuni casi, grazie proprio alla struttura acida, riesce ad esprimere le proprie potenzialità anche dopo i dieci anni. I vini ottenuti dal Grecanico Dorato sono ideali per accompagnare paste a base di sughi bianchi di pesce, con le vongole, alla Catanese (con sarde e finocchietto selvatico), tempura di gamberi, sashimi mediterraneo, arancine siciliane al ragù di carne e di spinaci, parmigiana, polpette di carne fritte.
In aggiunta alle note generiche di degustazione, il nostro Grecanico Dorato, grazie alla collocazione in una zona estrema dell’Etna e ai portainnesti che spingono le radici oltre il metro di profondità in un terreno ricco di humus e materiale eruttivo, si arricchisce di sentori minerali vulcanici e di note aromatiche che derivano dalle forti escursioni termiche presenti nella Contrada Nave. E’ come se la collocazione estrema del vitigno completasse il corredo di profumi e di gusto del Grecanico Dorato, dimostrandone la sua vera natura e l’attitudine eroica di un vitigno che ha viaggiato nei secoli.
Tra i vecchi contadini dell’Etna è diffuso il detto che “Se gli antichi facevano qualcosa c’era sempre un motivo”, per questo bisognava imparare da loro, provando ad evolvere, rispettando il loro operato senza stravolgerlo. Se gli antichi hanno spinto l’impianto di Grecanico Dorato sull’Etna fino a quote estreme oltre i 1100 metri sul livello del mare, altitudini al tempo ancora più eroiche di oggi, c’era un motivo, che risulta facilmente comprensibile camminando tra i filari al momento della vendemmia e vedendo la ricchezza salubre dei grappoli benedetti dalla fertilità intatta del vulcano.